Le 3 cose che non sapevi sul sandwich
Quante volte ti capita di arrivare a conoscere un ristorante grazie ad un suo piatto classico? Una pietanza che va a braccetto con il nome del locale.
Dopo poco tempo noi avevamo individuato il nostro.
Sandwich croccante di faraona, salsa bernese e insalata.
Questa dicitura sul menù di Uri ormai è immancabile ed è sempre più amata.
Come nasce quest’idea?
Abbiamo sempre voluto creare un piatto che ci identificasse, che quando ne senti parlare immediatamente ti viene in mente quel locale, quel sapore e quell’atmosfera.
Croccante, saporito, leggero e divertente.
Queste sono le parole che voi avete usato per descrivere il sandwich
in questi anni di nascita.
Ma è sempre stato così?
Certo che no!
Pensare ad un piatto e crearlo, sono cose ben distinte. La maggior parte delle volte non viene come vorresti. La classica frase: “me lo immaginavo diverso”
Non è venuto come volevo.
Il Sandwich è stato il primo piatto su cui abbiamo lavorato, non avevamo ancora ideato le cialde croccanti, la prima prova era fatta di pasta sfoglia.
Immediatamente all’assaggio ci siamo accorti che non aveva la croccantezza voluta, ma non solo, dava anche una sensazione di grasso in bocca.
Abbiamo capito che non rispecchiava chi eravamo noi, chi volevamo essere: una buona cucina che non lasci il senso di pesantezza quando i clienti si alzano. Ecco che creammo una nuova ricetta, un cracker molto fine, fragrante e gustoso.
Seconda prova. Non bastava… quel senso di pesantezza continuava, eppure avevamo trovato questa ricetta che ci sembrava perfetta. Cos’era che non andava?
Perché nella nostra mente aveva un sapore e una leggerezza che non arrivava?
Hai presente quando cerchi di replicare il piatto che fa la nonna?
ti dirigi in cucina ripetendoti nella testa: “l’ho visto fare mille volte, ho chiesto tutti i consigli, non può che venire uguale!” e invece no, non ti riesce.
Quando inventi qualcosa semplicemente nella testa, il livello è ancora più difficile, ma dopo varie prove… trovato l’errore, la trota salmonata!
Eh si, il primo sandwich era di pesce!
Avevamo capito che anche se la trota si abbinava perfettamente alla salsa bernese, era la colpevole di quel senso di pesantezza.
Fu cosi che decidemmo di optare per una carne bianca, la faraona.
Quindi ti sarai fatt* l’idea che è grazie alla faraona che non smetteresti di mangiare un sandwich dopo l’altro, ma purtroppo devo dirti che sbagli.
Sai qual è il segreto tra tutti gli ingredienti?
La parte vegetale, l’insalata.
Seppur tante persone ignorano la parte vegetale, è proprio grazie all’insalata che il nostro sandwich risulta cosi leggero perché ha la capacità di pulire la bocca e farti venire voglia di non smettere di addentare quel panino croccante!
Eccoti svelati i segreti dell’evoluzione del sandwich, ma lo so cosa ti stai chiedendo:
1- le cialde croccanti al posto della sfoglia
2- La faraona invece della trota, ma nel titolo non erano 3 ?
Esatto. Ne manca uno, perché dopo averlo creato, La nostra domanda è stata: come si mangia? Non può essere scomposto, perderebbe tutto il suo sapore e per evitare che gli ospiti dividessero gli ingredienti tra loro è nato anche il cartoccio!
Ora che sei a conoscenza dell’evoluzione del Sandwich, lo mangerai con ancora più consapevolezza di addentare non solo un “panino innovativo” ma il frutto di lavoro e studio e soprattutto di qualità.
Ti ho fatto venire la voglia di un Sandwich croccante di faraona?
Non importa quando leggerai questo articolo,
E’ sempre ora di un buon sandwich.
Ti aspetto nel prossimo capitolo.
Apri la mente ai Nuovi Sapori.
Federica Vaira